LETTURA POESIE

Nel corso di manifestazioni e incontri pubblici sulla pace

 

 

Il Gruppo Teatro Fragile offre a enti e associazioni impegnati sul tema della pace la lettura pubblica di poesie accompagnate da musica da svolgersi nel corso di manifestazioni pubbliche su tematiche pacifiste.

 

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REPERTORIO

Giuseppe Ungaretti

“S. Martino del Carso”

Di queste case

nón è rimasto

che qualche

brandello di muro.

Di tanti

che mi corrispondevano

nón è rimasto

neppure tanto.

Ma nél cuore

nessuna croce manca.

È il mio cuore

il paese più straziato.

Nanni Balestrini

"Guerra"

A colpi di spillo

a coltello e armi corte

a contro qualcuno

aerea navale terrestre

a favore della nazione

aizzare

aspra feroce

assalto combattimento

atomica batteriologica chimica nucleare

attuata in campo economico per danneggiare un paese

aveva trascinato nel suo vortice

bandiera di

canti di

caratterizzata da continui dispetti e malignità

caso di

che celebrano imprese militari

che incita al combattimento

che tende a esaurire il nemico

circostanza che dà appiglio alla

civile

coloniale

combattuta con la diffusione di notizie allarmistiche

combattuta tra opposte fazioni di cittadini

condotta con irruente violenza

condotta con tutti i mezzi

condotta da formazioni partigiane

con l'osservanza delle norme di diritto internazionale

contro il territorio le persone e i beni dell'altro

contro l'oppressore

crimine di

cui partecipano le maggiori potenze del mondo

danni di

darne avviso al nemico

dei nervi

di classi sociali entro una stessa nazione

di indipendenza di liberazione

di logoramento

di posizione di trincea

di successione

dichiarandone ufficialmente i motivi

dichiarare intimare indire bandire la

dichiarata

doganale di tariffe

dove si svolgono le operazioni belliche

durante un conflitto

e con la massima concentrazione di potenza

economici politici e simili

elevando i dazi o instaurando divieti

entrare in

e senza risparmiare le popolazioni civili

essere in assetto sul piede di

essere i primi a farla

essere pronti a dare inizio alle ostilità

fare la

fino allo sterminio

fredda

grido di

in cui ciascuno può esercitare violenza

in cui gli eserciti sono attestati

intestina

intraprenderla

invalidi mutilati prigionieri di

lampo

leggi di

lunga breve aspra feroce

ma con altri mezzi di pressione

m'apparecchiava a sostener la

mettersi in

militare autore di afferatezze ecc.

mondiale

muovere

offensiva difensiva

o per il trionfo della religione

partigiana

partito della

per giudicare dei reati militari in tempo di

per influenzare l'animo di comunità nemiche

per la conquista delle colonie

per la riconquista dei luoghi sacri

per raggiungere un fulmineo e risolutivo successo

per ridurre o neutralizzare il potenziale economico

per una successione al trono

promulgate durante la guerra

psicologica

pubblicare scoprire la

quella dei reggimenti e delle navi

santa

situazione giuridica esistente fra stati

specialmente contro i civili

stato di

stato di acuta tensione senza ostilità militari

su due linee fortificate che si fronteggiano

teatro di

tempo di

totale

tribunale di

uomo di

vincere perdere la

zona di

zona geografica nella quale si svolge la

Boris Vian (trad. Ivano Fossati )

“Il disertore”

In piena facoltà

egregio presidente

le scrivo la presente

che spero leggerà.

La cartolina qui

mi dice terra terra

di andare a far la guerra

quest'altro lunedì

Ma io non sono qui

egregio presidente

per ammazzar la gente

più o meno come me

Io non ce l'ho con lei

sia detto per inciso

ma sento che ho deciso

e che diserterò.

Ho avuto solo guai

da quando sono nato

i figli che ho allevato

han pianto insieme a me.

Mia mamma e mio papà

ormai son sotto terra

e a loro della guerra

non gliene fregherà.

Quand'ero in prigionia

qualcuno mi ha rubato

mia moglie e il mio passato

la mia migliore età.

Domani mi alzerò

e chiuderò la porta

sulla stagione morta

e mi incamminerò.

Vivrò di carità

sulle strade di Spagna

di Francia e di Bretagna

e a tutti griderò.

Di non partire più

e di non obbedire

per andare a morire

per non importa chi.

Per cui se servirà

del sangue ad ogni costo

andate a dare il vostro

se vi divertirà.

E dica pure ai suoi

se vengono a cercarmi

che possono spararmi

io armi non ne ho.

Salvatore Quasimodo

“Uomo del mio tempo”

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all'altro fratello:

"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Nazim Hikmet

“Nasceranno uomini migliori”

Nasceranno da noi

Uomini migliori.

La generazione

Che dovrà venire

Sarà migliore

Di chi è nato

Dalla terra,

dal ferro e dal fuoco.

Senza paura

E senza troppo riflettere

I nostri nipoti

Si daranno la mano

E rimirando

Le stelle del cielo

Diranno:

"Com'è bella la vita!"

Intoneranno

Una canzone nuovissima,

profonda come gli occhi dell'uomo

fresca come un grappolo d'uva

una canzone libera e gioiosa.

Nessun albero

Ha mai dato

Frutti più belli.

E nemmeno la più bella delle notti di primavera

Ha mai conosciuto

Questi suoni, questi colori.

Nasceranno da noi

Uomini migliori.

La generazione

Che dovrà venire

Sarà migliore

Di chi è nato

Dalla terra,

dal ferro e dal fuoco.

Bertolt Brecht

“Generale”

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente.

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.

Ma ha un difetto:

ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.

Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante.

Ma ha un difetto:

ha bisogno di un meccanico.

Generale, l'uomo fa di tutto.

Può volare e può uccidere.

Ma ha un difetto:

può pensare.

Jacques Prèvert

“Balla balla gioventù”

Balla balla gioventù

balla balla per la Pace

balla balla con lei

senza scordarla mai.

E' così bella così fragile

e sempre minacciata

e sempre viva

e sempre condannata.

César Vallejo

“Massa”

finita la battaglia

e morto il combattente, a lui venne un uomo

e disse: "Non morire,. ti amo tanto".

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

In due si avvicinarono e insistevano:

"non lasciarci. Coraggio. Torna in vita".

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

Accorsero venti, cento, mille, cinquecentomila,

gridando: "Tanto amore, e nulla si può contro la morte".

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

Lo circondarono milioni di individui

con un prego comune: "Resta, Fratello!".

Ahi, ma il cadavere seguitò a morire.

Allora tutti gli uomini della terra

lo circondarono; li vide il cadavere triste, emozionato:

si drizzo lentamente,

abbracciò il primo uomo, si avviò ...

Bertolt Brecht

“Al momento di marciare molti non sanno”

Al momento di marciare molti non sanno

che alla loro testa marcia il nemico.

La voce che li comanda

è la voce del nemico.

E chi parla del nemico

è lui stesso il nemico.

Jacques Prèvert

“Voi disboscate imbecilli”

Voi disboscate imbecilli

voi disboscate

Tutti i giovani alberi con la vecchia ascia

voi distruggete

Disboscate

imbecilli

voi disboscate

E gli annosi alberi con le loro radici

le loro vecchie dentiere

voi li conservate

E un cartello attaccate

Alberi del bene e del male

Alberi della Vittoria

Alberi della Libertà

E la foresta deserta appesta il vecchio bosco crepato

e partono gli uccelli

e voi restate là a cantare

Voi restate là

imbecilli

a cantare e a fare la parata.

Jacques Prèvert

“Verso la fine di un discorso estremamente importante”

Verso la fine di un discorso estremamente importante

il grand’uomo di stato inceppatosi

su una bella frase vuota

ne cade dentro

e abbandonato con la gran bocca aperta

ansante

mostra i denti

e la carie dentaria dei suoi pacifici ragionamenti

mette a nudo i nervi della guerra

la delicata question d’argent.

Zhang Yi

“Se la pace fosse il cielo”

Se la pace fosse il cielo

vorrei essere l'arcobaleno

per unire i sentimenti 

delle persone.

Se la pace fosse il sole

vorrei essere un raggio 

di sole dorato

per poter riscaldare la gente.

Se la pace fosse il mare

diventerei una goccia di rugiada

per addolcire i cuori di tutti.

Se ogni uomo avrà un po'

di speranza di pace nel cuore,

la gente vivrà in armonia

con il mondo, senza

confini o bandiere.

G.Elba

“Se vuoi la pace”

Se vuoi la pace

dichiara guerra alla guerra

al tuo egoismo

che vuole tutto per sè

e non ti fa vedere

il bisogno del tuo fratello.

Combatti ogni desiderio di dominio

che vuole farti comandare

nel gioco, a scuola, a casa,

dappertutto.

Se vuoi la pace

cerca che tutti attorno a te

abbiano il necessario,

abbiano la possibilità di parlare,

siano liberi.

Come vuoi essere libero tu

di parlare, di lavorare,

di pregare, di amare, di vivere.

La pace incomincia da te.

Bertolt Brecht

“La guerra che verrà”

La guerra che verrà

non è la prima. Prima

ci sono state altre guerre.

Alla fine dell'ultima

c'erano vincitori e vinti.

Fra i vinti la povera gente

faceva la fame. Fra i vincitori

faceva la fame la povera gente egualmente.

David Maria Turoldo

“E poi sulla terra intera”

E poi sulla terra intera a innalzare

monumenti "Ai caduti",

così felici di essere caduti!

Ma provate a fissare quei corpi squarciati,

a fissare la loro smorfia ultima

sulle facce frantumate,

e quegli occhi che vi guardano.

Provate a udire nella notte

l'infinito e silenzioso urlo degli ossari:

"Uccideteci ancora e sia finita"!

Bertolt Brecht

“Chi sta in alto dice”

Chi sta in alto dice:

pace e guerra sono di essenza diversa.

La loro pace e la loro guerra

son come vento e tempesta.

La guerra cresce dalla loro pace

come il figlio dalla madre.

Ha in faccia

i suoi lineamenti orridi.

La loro guerra uccide

quel che alla loro pace è sopravvissuto.

Jacques Prèvert

“E’ pazzesco che l’uomo può inventare”

E’ pazzesco che l’uomo può inventare

per distruggere l’uomo

e poiché tutto questo avviene normalmente

l’uomo si crede vivo ed è già quasi morto

e già da molto tempo

va avanti e indietro in un triste scenario .

Giuseppe Ungaretti

“Soldati”

Si sta

come d'autunno

sugli alberi

le foglie.

Giuseppe Ungaretti

“Fratelli”

Di che reggimento siete

Fratelli?

Parola tremante

nella notte.

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante

involontaria rivolta

dell'uomo presente alla sua

fragilità.

Fratelli.

L.Cammaroto

“Io e centomila”

Io

e centomila altri,

di tutti i colori,

di tutte le nazioni,

di tutte le razze,

di tutte le religioni.

Parliamo tutti quanti,

anche le voci piccole 

diventano importanti.

Io sono un bambino.

La mia voce è una fra le tante,

ma anch'io ho da dire la mia.

Fra centomila strade diverse,

percorro la mia via...

Ma per capire com'è fatto,

non è abbastanza

guardare il mondo da una stanza.

Bisogna uscire fuori all'aperto

e far parlare, parlare la gente.

Centomila voci da ascoltare!

Centomila ponti da gettare

tra le due sponde del mare:

tra il mio mondo

e il mondo che non è mio.

Li Tien Min

La pace

Non importa che tu sia

uomo o donna,

vecchio o fanciullo

operaio o contadino

soldato,studente o commerciante;

non importa quale sia il tuo

credo politico;

o quello religioso;

se ti chiedono qual è la

cosa più importante per

l'umanità, risponderai:

Prima,

dopo,

sempre:

LA PACE.

T.Sorek

“Ho dipinto la pace”

Avevo una scatola di colori

brillanti, decisi, vivi.

Avevo una scatola di colori,

alcuni caldi, altri molto freddi.

Non avevo il rosso 

per il sangue dei feriti.

Non avevo il nero 

per il pianto degli orfani.

Non avevo il bianco 

per le mani e il volto dei morti.

Non avevo il giallo 

per la sabbia ardente,

ma avevo l'arancio 

per la gioia della vita,

e il verde per i germogli e i nidi,

e il celeste dei chiari cieli splendenti,

e il rosa per i sogni e il riposo.

Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

Gianni Rodari

Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare,

preparare la tavola,

a mezzogiorno.

Ci sono cose da far di notte:

chiudere gli occhi, dormire,

avere sogni da sognare,

orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,

né di giorno né di notte,

né per mare né per terra:

per esempio, la guerra.

 

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