Contatti Chi siamo Proposte 2009/2010 Domande / Risposte Spettacoli

Spettacoli per bambini Animazioni Letture pubbliche Rassegne Corsi

"PARTIGIANI FRATELLI MAGGIORI"

Recital di letture e canzoni della Resistenza in collaborazione tra il Gruppo Musicale Pane e Guerra e il Gruppo Teatro Fragile.

 

 Presentazione

 

Per celebrare la Resistenza in modo non retorico ma comunque adeguato all’importanza dell’evento, abbiamo pensato che la cosa migliore fosse far parlare e cantare attraverso di noi coloro che ne sono stati protagonisti e che idealmente definiamo i nostri fratelli maggiori.

In collaborazione con il Gruppo musicale Pane e Guerra, che da molti anni svolge un ampio lavoro di ricerca e divulgazione della tradizione canora popolare e sociale, abbiamo allestito uno spettacolo in cui si alternano canzoni e letture di brani di narrativa.

Un lavoro essenziale, senza aggiungere nulla di nostro, se non dei brevissimi commenti introduttivi, il cui scopo è accompagnare lo spettatore attraverso il filo sottile che collega canzoni e racconti, così come ci è sembrato di poterlo dipanare.

Esistono due versioni dello spettacolo:

1. con musica e canzoni dal vivo con i Pane e Guerra, al costo di 800 euro;

2. con musica d'accompagnamento riprodotta, al costo di 600 euro.

 

Programma

 

Canzone: Mezzanotte a Mosca (Motivo polare russo)

Introduzione: Bertolt Brecht fa dire a Galileo Galilei: “Felice il paese che non ha bisogno di eroi”. Ma i nostri fratelli maggiori non sono eroi senza macchia e senza paura, come leggendari cavalieri medievali. Loro la paura la provavano eccome e hanno dovuto imparare a forza a conviverci, qualche volta riuscendoci e qualche volta no.

Lettura: Paura sul sentiero (Italo Calvino)

Canzone: Se non ci ammazza i crucchi (raccolta da Dario Fo a Porto Val Travaglia nel ‘43)

Canzone: Festa d’aprile (canzone di origine emiliana, eseguita anche con melodie diverse in tutto il nord Italia)

Introduzione: Scrive Albert Einstein: "Non sono pacifista in assoluto, ma sono stato sempre un convinto pacifista. Questo significa che ci sono circostanze in cui è necessario usare la forza. Questa circostanza si presenta quando c'è un nemico il cui scopo incondizionato è distruggere me e il mio popolo".

I nostri fratelli maggiori non avevano quasi mai una cultura paragonabile a quella del genio della relatività, ma sono arrivati alle stesse conclusioni con la loro esperienza diretta, personale.

Lettura: L’estate che mai dimenticheremo (Marcello Venturi)

Canzone: Dalle belle città (composta dai partigiani del 5° distaccamento della III Brigata Garibaldi “Liguria”)

Canzone: Rosastela ("Minestrone" di motivetti popolari con testo riveduto.)

Introduzione: Fa paura chi pensa che la guarigione della guerra vinta sia paragonabile alla sanità della pace. I nostri fratelli maggiori portano da qualche parte in fondo al cuore delle lacerazioni che non si riparano. Chi potrà restituire loro la gioventù, l’innocenza, il diritto all’illusione?

Lettura: Si sentì più alto (Ada Gobetti)

Canzone: Oltre il ponte (Italo Calvino - Sergio Liberovici)

Canzone: Partigiani fratelli maggiori (Michele Straniero - F. Amodei)

Introduzione: Primo Levi osservò una volta che è l’uomo normale, quello di tutti i giorni, e non il mostro, a essere capace di concepire e realizzare le peggiori scelleratezze, per le quali non esiste mai una prevenzione definitiva. I nostri fratelli maggiori hanno scoperto sulla loro pelle quanto il nemico ci possa spesso somigliare: parla, cammina e ride proprio come noi, eppure è diverso da noi.

Lettura: Anche la tua casa (Giorgio Caproni)

Canzone: La fabbrica (gruppo Stormy Six)

Canzone: Stalingrado (gruppo Stormy Six)

Introduzione: I partigiani hanno sofferto la fame e il gelo, vissuto il terrore e la paura, adoperato le armi e sparso il sangue. Ma non è per questo che li onoriamo e li chiamiamo fratelli maggiori. È perché hanno avuto la forza, in mezzo a così tanti orrori, di mantenere viva e spesso di far nascere dentro di sé la voglia di sognare un mondo migliore. Un mondo in cui non si debbano più ripetere i versi di Bertolt Brecht

“Che tempi sono questi in cui

Un discorso sugli alberi è quasi un reato

Perché comprende il tacere su così tanti crimini!

Noi, che volevamo preparare il terreno per la gentilezza

Noi non potevamo essere gentili.”

Lettura: Ultimo viene il corvo (Italo Calvino)

Canzone: Dove vola l’avvoltoio (Italo Calvino - Michele Straniero)

Canzone: Fischia il vento (F. Cascione, su melodia popolare russa)

Canzone: Bella ciao (Testo di ignoto, su un'aria della guerra del '15-'18)

 

guarda le foto

guarda il video direttamente (ADSL)

scarica il video da vedere dopo

 

HomePrecedente