"PARTIGIANI FRATELLI MAGGIORI" Recital di letture e canzoni della Resistenza in collaborazione tra il Gruppo Musicale Pane e Guerra e il Gruppo Teatro Fragile. |
Presentazione
Per
celebrare la Resistenza in modo non retorico ma comunque adeguato
all’importanza dell’evento, abbiamo pensato che la cosa migliore fosse far
parlare e cantare attraverso di noi coloro che ne sono stati protagonisti e
che idealmente definiamo i nostri fratelli maggiori.
In
collaborazione con il Gruppo musicale Pane e Guerra, che da molti anni svolge
un ampio lavoro di ricerca e divulgazione della tradizione canora popolare e
sociale, abbiamo allestito uno spettacolo in cui si alternano canzoni e
letture di brani di narrativa.
Un
lavoro essenziale, senza aggiungere nulla di nostro, se non dei brevissimi
commenti introduttivi, il cui scopo è accompagnare lo spettatore attraverso
il filo sottile che collega canzoni e racconti, così come ci è sembrato di poterlo
dipanare.
Esistono
due versioni dello spettacolo:
1.
con musica e canzoni dal vivo con i Pane e Guerra, al costo di 800 euro;
2.
con musica d'accompagnamento riprodotta, al costo di 600 euro. Programma
Canzone: Mezzanotte a Mosca (Motivo polare russo) Introduzione: Bertolt Brecht fa dire a Galileo Galilei: “Felice il paese che non ha bisogno di eroi”. Ma i nostri fratelli maggiori non sono eroi senza macchia e senza paura, come leggendari cavalieri medievali. Loro la paura la provavano eccome e hanno dovuto imparare a forza a conviverci, qualche volta riuscendoci e qualche volta no. Lettura: Paura sul sentiero (Italo Calvino) Canzone: Se non ci ammazza i crucchi (raccolta da Dario Fo a Porto Val Travaglia nel ‘43) Canzone: Festa d’aprile (canzone di origine emiliana, eseguita anche con melodie diverse in tutto il nord Italia) Introduzione: Scrive Albert Einstein: "Non sono pacifista in assoluto, ma sono stato sempre un convinto pacifista. Questo significa che ci sono circostanze in cui è necessario usare la forza. Questa circostanza si presenta quando c'è un nemico il cui scopo incondizionato è distruggere me e il mio popolo". I nostri fratelli maggiori non avevano quasi mai una cultura paragonabile a quella del genio della relatività, ma sono arrivati alle stesse conclusioni con la loro esperienza diretta, personale. Lettura: L’estate che mai dimenticheremo (Marcello Venturi) Canzone: Dalle belle città (composta dai partigiani del 5° distaccamento della III Brigata Garibaldi “Liguria”) Canzone: Rosastela ("Minestrone" di motivetti popolari con testo riveduto.) Introduzione: Fa paura chi pensa che la guarigione della guerra vinta sia paragonabile alla sanità della pace. I nostri fratelli maggiori portano da qualche parte in fondo al cuore delle lacerazioni che non si riparano. Chi potrà restituire loro la gioventù, l’innocenza, il diritto all’illusione? Lettura: Si sentì più alto (Ada Gobetti) Canzone: Oltre il ponte (Italo Calvino - Sergio Liberovici) Canzone: Partigiani fratelli maggiori (Michele Straniero - F. Amodei) Introduzione: Primo Levi osservò una volta che è l’uomo normale, quello di tutti i giorni, e non il mostro, a essere capace di concepire e realizzare le peggiori scelleratezze, per le quali non esiste mai una prevenzione definitiva. I nostri fratelli maggiori hanno scoperto sulla loro pelle quanto il nemico ci possa spesso somigliare: parla, cammina e ride proprio come noi, eppure è diverso da noi. Lettura: Anche la tua casa (Giorgio Caproni) Canzone: La fabbrica (gruppo Stormy Six) Canzone: Stalingrado (gruppo Stormy Six) Introduzione: I partigiani hanno sofferto la fame e il gelo, vissuto il terrore e la paura, adoperato le armi e sparso il sangue. Ma non è per questo che li onoriamo e li chiamiamo fratelli maggiori. È perché hanno avuto la forza, in mezzo a così tanti orrori, di mantenere viva e spesso di far nascere dentro di sé la voglia di sognare un mondo migliore. Un mondo in cui non si debbano più ripetere i versi di Bertolt Brecht “Che tempi sono questi in cui Un discorso sugli alberi è quasi un reato Perché comprende il tacere su così tanti crimini! Noi, che volevamo preparare il terreno per la gentilezza Noi non potevamo essere gentili.” Lettura: Ultimo viene il corvo (Italo Calvino) Canzone: Dove vola l’avvoltoio (Italo Calvino - Michele Straniero) Canzone: Fischia il vento (F. Cascione, su melodia popolare russa) Canzone: Bella ciao (Testo di ignoto, su un'aria della guerra del '15-'18)
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